Tosca

Rappresentata per la prima volta il 14 gennaio 1900 al Teatro dell’Opera di Roma
Opera lirica in tre atti
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Locandina della Tosca in stile liberty dai colori oro e verde, con decorazioni floreali.

La trama

Dopo la “semplicità” sentimentale de “La Bohème”, Puccini affronta un nuovo tipo dramma ispirato a “La Tosca” di Victorien Sardou, contraddistinto per le sue forti tinte e da un tema politico-rivoluzionario. In quest’opera c’è una concezione più ampia e audace del teatro che si coniuga in ambientazioni sceniche spettacolari.

Ascolta il brano su Spotify
“Vissi d’Arte, Vissi d’Amore” Atto II

Libretto dell'opera Tosca con decorazione floreale

ATTO I

Roma, Martedì 17 Giugno 1800. Cesare Angelotti, ex console della Repubblica e prigioniero politico, fugge da Castel Sant’Angelo alla ricerca di un rifugio nella Chiesa di Sant’Andrea Della Valle. Qui incontra il suo vecchio amico, il pittore Mario Cavaradossi, che sta dipingendo un quadro della Madonna tremendamente somigliante a una devota praticante della parrocchia, la Marchesa Attavanti, sorella di Angelotti. 

Angelotti si nasconde quando sente entrare Floria Tosca, l’amante di Cavaradossi e famosa cantante. Quest’ultima insospettita dalle voci, mostra gelosia nei confronti di Mario, sentimento che si accentua quando nota la somiglianza tra il dipinto e la Marchesa.

Quando Tosca se ne va, Angelotti esce dal suo nascondiglio e Mario gli offre un rifugio nella sua villa.

Un colpo di cannone annuncia che la fuga di Angelotti è stata scoperta. Cavaradossi e Angelotti escono rapidamente dalla chiesa e raggiungono la villa di Mario. Quando Tosca arriva per avvertire Cavaradossi di una sua esibizione a Palazzo Farnese, si imbatte in Scarpia, il capo della polizia, che accentua i suoi timori riguardo l’infatuazione di Mario per la Marchesa Attavanti. Tosca, accecata dalla gelosia, si reca alla villa di Mario certa di trovarlo tra le braccia della Marchesa. Scarpia allora dà l’ordine a Spoletta di seguire la cantante al fine di catturare il fuggitivo e conquistare la bella Tosca.

ATTO II

Tosca sta cantando alla festa di Palazzo Farnese, mentre Scarpia sta cenando. L’arrivo di Spoletta annuncia la cattura di Cavaradossi, incolpato di comportamento sospetto. Scarpia chiama Tosca e la costringe ad ascoltare le urla di Cavaradossi durante il suo interrogatorio. La cantante, disperata, rivela il nascondiglio di Angelotti, facendo così rilasciare Cavaradossi. Il pittore però esulta e si prende gioco del capo della polizia quando scopre la vittoria di Napoleone a Marengo, il quale manda su tutte le furie Scarpia che lo condanna a morte per l’affronto. Nel frattempo Angelotti si toglie la vita per evitare di essere catturato.

Scarpia mette Tosca davanti a una scelta difficile: solo acconsentendo a concedersi a lui può salvare il suo amato dalla pena estrema. Tosca accetta.

Il capo della polizia propone quindi un patto alla cantante: eseguiranno una finta esecuzione di Cavaradossi e lei potrà fuggire insieme a Mario concedendogli un salvacondotto. Quando Scarpia prova ad avvicinarsi a Tosca, questa con disprezzo prende un coltello pugnalandolo a morte. Gli strappa il salvacondotto dalle mani e, presa dalla pietas, gli  posa un crocifisso sul petto.

ATTO III

È l’alba e Mario sta scrivendo una lettera d’addio a Tosca. Nel frattempo, la cantante viene condotta nella cella dove è rinchiuso il condannato. Una volta soli, gli spiega che ha ucciso Scarpia, il quale ha organizzato una finta fucilazione, promettendole un salvacondotto per la loro fuga. Implora quindi Mario di recitare bene la sua parte durante la fucilazione, facendo finta di essere stato colpito solo quando i soldati avranno sparato a salve. Tosca non sa che la messa in scena è in realtà un inganno di Scarpia per approfittare di lei. La fucilazione è reale.

Dopo l’esecuzione, Mario cade a terra. La cantante scopre con orrore che è stato davvero ucciso. 

Spoletta, intanto, trova il corpo inerte di Scarpia e ordina l’arresto immediato di Tosca. Quando gli uomini la raggiungono sul ponte per arrestarla, lei si getta nel Tevere invocando la giustizia divina.

Le opere